I Vigneri: alle radici della viticoltura isolana
La Sicilia è un’isola dell’Italia del sud che riveste oggigiorno un ruolo rilevante nel panorama della viticoltura italiana. I vigneti del territorio siciliano ricoprono circa 123 mila ettari.
La viticoltura in Sicilia ha origini antichissime, risalenti addirittura prima dell’arrivo dei Greci, nel 2000 a.C.. Furono i Greci, tuttavia, ad apportare migliorie nella qualità della produzione dei vini locali, sino poi all’arrivo dei Romani, i quali abbandonarono la coltivazione della vite a favore di quella del grano. Con le conquiste successive dell’isola, l’attività vitivinicola riprende vigore, sino
alla distruzione causata dalla fillossera e dalla peronospora agli inizi del ‘900, dopo la quale il panorama viticolo siciliano ne risultò profondamente trasformato.
La nascita dei Vigneri
Era il lontano
1435, quando a Catania venne fondata un’associazione tra vitivinicoltori chiamata la
“Maestranza dei Vigneri”.
Si trattava in sostanza di una corporazione, che attualmente, a distanza di poco meno di sei secoli, rivive ed è rinnovata sotto il nome de “I Vigneri”,
consorzio vitivinicolo guidato da Salvo Foti, che raggruppa veri vignaioli siculi ed è finalizzato a perseguire una viticoltura tradizionale e di eccellenza.
La filosofia produttiva dietro ai vini dei Vigneri
Senza stravolgere gli equilibri naturali, tra i filari sono
rispettate poche regole ma ferree.
Le piante, rigorosamente allevate ad alberello, raggiungono e superano anche
i cento anni d’età, convivendo con le erbe spontanee e divenendo parte integrante della biodiversità. In cantina si respira l’aria di un tempo e, nell’era delle biotecnologie capaci sembra di tutto, si continua a fare il vino esclusivamente con l’uva.
Partendo dai vitigni autoctoni tipici della grande isola, i produttori appartenenti all’associazione, sparsi dall’Etna alle Eolie per arrivare a Pantelleria passando per Caltagirone e Pachino, mantengono la propria identità, imbottigliando i propri vini sotto il simbolo dell’antica corporazione, costituito da quell’alberello oggi a rilievo sul vetro, ma che affonda le sue radici nel lontano 1435.
Tra i vini più iconici di questo consorzio ci sono senza dubbio le grandi rivelazioni vinicole degli ultimi anni, l'
Etna Bianco "Vigna di Milo" e l'
Etna Rosso DOC "Vinupetra", entrambi acclamati e premiati dai più importanti wine critic italiani e internazionali, a suggello di una fama che ormai travalica i confini dell'isola e della penisola per arrivare ad ogni latitudine.